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Nel famoso parco di Villa Cusani si trovavano gli ambienti che un tempo avevano costituito il convento francescano.

Il nuovo proprietario, avv. Giovanni Battista Traversi decise di risistemare questi antichi edifici ricchi di storia per renderli un angolo carico di fascino e richiami culturali.

Il Traversi, come già Cusani , era un appassionato collezionista di marmi medioevali e rinascimentali. La nuova costruzione avrebbe dunque ospitato in modo stabile lungo le sue pareti la massa di medaglioni, rilievi e lapidi.

Per realizzare questo ambizioso progetto fu chiamato a Desio verso il 1830 l’architetto bolognese Pelagio Palagi il quale poté dare spazio al suo estro creativo.

Palagi, appoggiandosi alle strutture dell’antico convento, progettò una grande torre in stile neogotico che si sarebbe poi dovuta congiungere ad altri edifici, fino a formare un complesso unitario.

Palagi immaginò una costruzione in stile neogotico affiancata da due torri, di cui ne venne però edificata solo una.

Negli anni Sessanta la costruzione fu arricchita con un loggiato costituito da archi a sesto acuto.

Poco distante Palagi ideò e realizzò un grande Arco Trionfale in stile classico che doveva fungere da ingresso al parco.

Questo edificio nei progetti doveva essere collegato alla torre tramite una cinta muraria merlata. Alla sua sinistra avrebbe dovuto sorgere una complessa costruzione in forma di torre destinata a sepolcro dell’avvocato Traversi. Il sarcofago sarebbe stato collocato in un vano sotterraneo, mentre al di sopra doveva aprirsi un ambiente circolare ornato da statue raffiguranti le virtù del defunto.

Nel 1900 il complesso desiano passò per via ereditaria dai Traversi a Tommaso Tittoni .

Con la cessione della Villa e delle pertinenze da parte della famiglia Tittoni nel 1947, il complesso conobbe un rapido declino.

Nel secondo dopoguerra i marmi migliori della collezione Cusani-Traversi furono alienati alle Civiche Raccolte d’Arte del Castello Sforzesco, dove in parte si possono ancora oggi ammirare.Altri pezzi sono invece conservati in loco.

Negli anni Settanta la torre è stata sottoposta ad un profondo intervento consolidativo ad opera di Pio Mariani che ne ha scongiurato un ormai imminente crollo.

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